La decisione di tenere un gatto comporta degli impegni e responsabilità che non vanno sottovalutati: l’esigenza di educarlo nel modo migliore e alcune responsabilità legali.
Il metodo migliore per educare il gatto è imporre da subito le regole da rispettare, in particolare quella di servirsi della lettiera. L’ora del pasto dovrebbe essere sempre la stessa, il gatto è un animale abitudinario.
Ogni gatto va addestrato a riconoscere la voce del padrone, per questo è bene chiamarlo sempre con lo stesso nome, così che egli possa rispondere a quello specifico richiamo.
In alcuni casi si rende necessario dissuadere il gatto dall’assumere certi comportamenti, come ad esempio mordere le mani o graffiare i mobili.
Il modo più efficace di dissuadere il gatto è pronunciare un secco e deciso “No!”, ogni qual volta egli si appresta a fare un’azione proibita, questo fin dalla tenera età. Inizialmente si incontrerà una forte resistenza, ma pian piano si piegherà alla volontà del padrone.
Non va bene cacciarlo via perchè facilmente penserà che stiamo giocando. Se è possibile si deve far uscire spesso il gatto e si deve insegnargli dove limarsi le unghie, questo diminuirà la probabilità che possa graffiare i mobili di casa.
Essere proprietari di un gatto è impegnativo, si può essere perseguiti penalmente in caso di maltrattamenti o negligenza. La legge ritiene responsabile il proprietario non solo in caso di danni fisici al gatto, ma anche se non provvede a cure adeguate in caso di malattia o non si preoccupa di dargli adeguata sistemazione in caso di assenza prolungata.
Testo tratto da : Buffogatto, adottare un gatto